La Fondazione ha organizzato corsi di formazione, concorsi, incontri e dibattiti su argomenti di attualità e di livello scientifico attinenti le discipline urbanistiche, pubblicandone i risultati all’interno delle sue Collane.
Con queste iniziative seleziona e dá voce a giovani studiosi della materia, partecipando al dibattito culturale nazionale.
Dal 1954, anno della sua costituzione, sono stati banditi ventisette Concorsi per monografie su temi attinenti alla dimensione sociale, economica e territoriale dell’urbanistica in Italia e in Europa.
Questi Concorsi hanno premiato giovani studiosi della città, dando luogo alla pubblicazione di monografie inserite nella Collana “Studi Urbanistici”, offrendo così una panoramica sull’evoluzione della disciplina nel nostro Paese; i volumi a stampa, presentati ognuno da personalità della cultura urbanistica italiana, costituiscono testimonianza di una delle più rilevanti attività della Fondazione.
Oltre alla produzione scientifica ed editoriale in quattro collane la Fondazione ha promosso:
Da diversi decenni la Fondazione collabora anche con l’Istituto Luigi Sturzo. In particolare, ha partecipato ai seguenti progetti di ricerca e formazione:
Ai Donatori ed ai Fruitori – urbanisti ed aspiranti tali, ho il piacere di segnalare, tra le iniziative di ricerca che la Fondazione intende promuovere, una proposta di particolare importanza e di sicura utilità: la costituzione dell’Archivio degli Urbanisti Italiani del XX Secolo al servizio di tutti i cultori della città e del territorio che vivono e operano nel XXI Secolo.
Questa titanica impresa è possibile nella misura in cui vengano mobilitate risorse adeguate ad affrontare problemi quali l’allocazione fisica dell’archivio, nonché la formazione di personale con specifiche competenze, in grado di creare, gestire e mettere in rete un servizio multimediale di consultazione.
La formazione dell’archivio richiede un graduale trasferimento da parte dei donatori di oggi, di domani e di poi domani di quello che è il patrimonio di carte, disegni, libri che ogni urbanista del XX Secolo ha accumulato nel proprio percorso di ricerca e professionale. Questa graduale formazione di un patrimonio delle conoscenze è orientato a costituire una palestra di formazione per i giovani urbanisti del XXI Secolo, che indichi anche il percorso per la diffusione di una cultura della “città dei diversi” (Città cablata e interetnica).
Tale impegno non significa solo impedire la sicura dispersione di un patrimonio di esperienze e di conoscenze, rinnovando un concetto di conservazione che rimanda ad una sorta di culto delle rovine; si intende invece introdurre una nuova prospettiva dell’archivio quale “palestra” di formazione, che raccoglie la memoria storica e la offre all’interpretazione, alla rivisitazione, alla creatività di nuove generazioni di ricercatori e di professionisti che siano in grado di affrontare il tema della crisi della città. La complessità del territorio del XXI Secolo e delle discipline che ne affrontano lo studio rende indispensabile risalire alle origini dell’urbanistica italiana mediante la conoscenza organizzata dalle fonti dirette e non solo, attraverso parziali interpretazioni e singoli casi di studio.
I primi donatori, che già hanno offerto la propria disponibilità a selezionare, catalogare ed offrire il patrimonio di scritti, disegni, progetti, documentazioni, frutto di una vita di passione per l’Urbanistica, hanno innescato il processo di raccolta del materiale. Sulla scia di questo entusiasmo, si invitano i potenziali Donatori a manifestare il proprio interesse all’iniziativa e la propria disponibilità ad offrire la propria “storia professionale”.
Si invita inoltre, chiunque fosse interessato all’iniziativa a formulare consigli e proposte per rendere possibile una operazione complessa a partire dal reperimento delle risorse e, del sito idoneo, dalla formazione del personale vocato e sensibile all’obiettivo, dalla creazione di una rete multimediale che favorisca la consultazione e l’interazione, anche oltre i confini nazionali.
Il Premio per le città sostenibili, istituito nel 1998 dal Ministero per l’Ambiente e con il supporto tecnico della Fondazione Aldo Della Rocca, ha lo scopo di valorizzare e diffondere le iniziative realizzate nel nostro paese nel campo dello sviluppo sostenibile, a livello locale.
Una città sostenibile non è solo una città che si preoccupa di proteggere l’ambiente, di tutelarne e ripristinarne l’integrità, ma è anche una città che tende a estendere il benessere all’intera popolazione, a rendere accessibili i servizi di base a tutti gli abitanti, a coinvolgere gli esclusi nei processi di pianificazione dello sviluppo; una città cioè che tiene conto delle istanze di ogni cittadino e ne concilia le esigenze con quelle dell’intera collettività in termini di equità.
Per migliorare la qualità della vita e proteggere la salute dei cittadini occorre quindi tutelare e migliorare integralmente l’ambiente urbano inteso nelle sue tre dimensioni fisica (città di pietra), funzionale (città delle relazioni) e percettiva (città del vissuto); occorre cioè innescare un processo di riorganizzazione della città in grado di garantire il ristabilimento di un equilibrio dinamico tra habitat dell’uomo e ambiente naturale e di garantire un continuo controllo delle componenti che turbano questo equilibrio.
Il concetto di sostenibilità applicato ai contesti urbani si carica di significati specifici nel riferirsi a realtà complesse e così accentuatamente antropizzate. È nelle città che si concentra la maggior parte dei consumi energetici, che la mobilità determina l’impatto ambientale maggiore (anche perché concentrato), che si produce la maggior quantità di rifiuti, che la massificazione dei consumi genera l’appiattimento dell’offerta su prodotti omologati e indifferenziati con ripercussioni sulla biodiversità, che i modelli di vita tendono maggiormente a sradicare le popolazioni dalle proprie radici, che i meccanismi economici producono i più stridenti fenomeni di emarginazione sociale.
Ogni città deve individuare un proprio percorso verso la sostenibilità che non va assunta quale fine ma come processo in continuo affinamento verso traguardi successivi inseriti all’interno di una pianificata strategia che si avvalga di strumenti specifici, promossi dalle amministrazioni locali ed orientati alla consapevole partecipazione di tutte le componenti sociali ed economiche portatrici di legittimi interessi.
Data la dimensione degli impatti generati dalle città sull’ambiente, il ruolo che le città devono svolgere nel processo di riconversione in senso sostenibile dello sviluppo è fondamentale per risolvere tanto i problemi che si manifestano all’interno degli insediamenti urbani, quanto quelli da essi causati in territori ad essi più o meno remoti; in questa prospettiva le città devono essere considerate i più significativi laboratori in cui sperimentare politiche ambientali e buone pratiche che, proprio in contesti “estremi” quali quelli urbani, possono meglio manifestare la propria efficacia e ripercuotere i propri benefici effetti su ambiti territoriali assai vasti.
Per ogni amministrazione locale la città sostenibile quindi deve rappresentare un fine verso cui, progressivamente, tendere attraverso l’implementazione di un processo attuativo che evolve per mezzo di una serie di azioni operative ed utilizza strumenti specifici da applicare in varie configurazioni per rispondere alle varie esigenze di tutela ambientale e di equità sociale poste dal paradigma della sostenibilità, su scala locale come su scala globale.
Per diffondere le pratiche e le tecniche della sostenibilità urbana nel nostro paese, il Servizio Sviluppo Sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, col supporto tecnico della Fondazione Aldo della Rocca, ha allestito queste pagine web che raccolgono alcuni contributi testuali sui temi della sostenibilità urbana e della città multietnica e danno conto dei risultati conseguiti con l’organizzazione delle prime edizioni del “Premio per le città sostenibili”.
Le prime edizioni del Premio, nel sollecitare una positiva competitività tra gli enti locali, hanno contribuito a dare adeguata visibilità, rafforzando nella collettività una percezione positiva dell’opera sostenibile.
La partecipazione al Premio è stata aperta a tutti i Comuni Italiani con più di 20.000 abitanti che, nell’ambito di una strategia di azione, generale e integrata, in favore della sostenibilità urbana, ritengano di aver realizzato – o abbiano in corso di avanzata realizzazione – iniziative ambientali particolarmente innovative, esemplari e riproducibili in altri contesti locali.
In virtù della massiccia partecipazione ottenuta, l’occasione concorsuale si è trasformata in un percorso di ricerca applicata che consente di confrontare esperienze diverse e nell’insieme di definire un repertorio di azioni concretamente attuate da cui ogni amministrazione locale può attingere informazioni utili per impegnarsi nell’attuazione del percorso verso lo sviluppo sostenibile. A tal fine è stato elaborato un database di tutte le iniziative dei Comuni partecipanti alle due edizioni del Premio; il database attraverso combinate modalità di ricerca, consente di selezionare le iniziative secondo dei criteri multipli, restituendo in questo modo nella sua interezza la ricchezza di contributi progettuali e di idee che le occasioni concorsuali hanno reso disponibili.
La Fondazione, costituita nel 1954 da un Comitato d’onore, ed eretta in Ente morale con D.P.R. 05/07/1958 nr. 1013, con l’obiettivo di “incoraggiare” in Italia gli studi di urbanistica, in oltre mezzo secolo di attività ha costituito un punto di aggregazione e di confronto per gli studiosi italiani ed una struttura di riferimento culturale per gli addetti ai lavori. La Fondazione, nell’ultimo decennio, si è proposta al mondo scientifico con una connotazione multidisciplinare, mostrando apertura verso contributi di ricerca variegati, stimolando un dibattito culturale su tematiche connesse al divenire del territorio e della città, sì da renderli adeguati alle esigenze di una società in continua mutazione. In particolare, negli ultimi anni, la Fondazione ha sviluppato maggiormente l’approccio teorico, i riferimenti metodologici ed il quadro degli strumenti di intervento sulla città e sul territorio in una dimensione ancora più ampia, allargando gli obiettivi da un piano nazionale ad internazionale, attraverso la collaborazione con università, istituzioni di ricerca, sia italiane che estere. L’impegno della Fondazione si è quindi orientato allo sviluppo di attività di ricerca sui principali temi suddetti, alla promozione del dibattito scientifico attraverso l’organizzazione di incontri seminariali e convegni di studio, alla formazione attraverso l’organizzazione di concorsi di idee a cadenza periodica, nonché alla attivazione dei primi corsi sperimentali per la formazione dei “Manager della città interetnica europea”, una nuova figura professionale per il governo delle trasformazioni urbane. La collaborazione con varie istituzioni universitarie, non solo nazionali, ha dato impulso ad alcune iniziative a livello di ricerca e sperimentazione sul tema della città multietnica, interculturale e sempre più tecnologica. In particolare, si è iniziato un percorso per una proposta progettuale, con le ragioni, i rimedi e le iniziative sul “diritto alla città” per dare risposta alla crisi della città di oggi, sempre più tecnologica, multiculturale e multietnica. La città diventa sempre più il luogo delle differenze e della memoria collettiva, lo spazio condiviso dove si concretizzano e si tramandano i valori comuni della cultura che, in molte parti del pianeta, è una cultura urbana. L’inurbamento cresce in maniera esponenziale, favorito e non contrastato, con l’effetto di catalizzare i processi degenerativi degli organismi urbani, già in atto. Ma la città può diventare anche un luogo in cui si esasperano i problemi e le tensioni dei cittadini, preesistenti e di nuova immigrazione al punto da produrre incongruenze nel modello di sviluppo, degrado, carenze strutturali, congestioni, mobilità coatta, assuefazione al degrado, quindi aumento progressivo della distanza tra la città e le esigenze della società urbana. La nostra proposta progettuale quindi nasce anche da queste brevi riflessioni, anticipa le istanze di nuovi desideri di città per una nuova qualità urbana, frutto di una sintesi tra cultura dell’abitare e i modi di intendere lo spazio dei cittadini accoglienti con quelli espressi dalle comunità migranti. Una delle risorse fondamentali a cui far ricorso è rappresentata dalla conoscenza, che richiede investimenti adeguati e immediati per la formazione delle coscienze e di competenze che mettano in condizione i gestori della cosa pubblica e noi tutti di affrontare, nei modi più efficaci, la complessità. Questa condizione stimola gli studiosi ad andare oltre le analisi dei fenomeni per proporre rimedi alle cause che producono la crisi, intervenendo prima che le stesse divengano irreversibili e quindi devastanti. La preoccupazione di chi studia e riflette sul tema dello squilibrato rapporto tra città e società è quella di dare un contributo propositivo, in chiave di rimedio e di sostegno alla nostra iniziativa. A questo proposito, la Fondazione ha promosso e organizzato il contributo di una comunità scientifica attenta alle tematiche inerenti la crisi della città. Ha formulato proposte progettuali che sono scaturite da analisi e studi multidisciplinari da cui sono generate delle ipotesi per i rimedi e una serie di iniziative da porre a sostegno della successiva sperimentazione. Si è costituito pertanto un “Gruppo di Riflessione”, dal Sud al Nord del Paese che, con il suo contributo, coordinato dalla Fondazione, ha prodotto idee e proposte straordinarie che si potrebbero definire il primo e completo approccio, teorico e progettuale, al tema della crisi della città, con un incontro di saperi in cui arte, filosofia, scienza, poesia e tecnologia garantiscono una risposta nuova, ampia ed adeguata alla complessità del tema ed alle esigenze di una società in rapida crescita e in profondo mutamento che continua a porre domande alla città che non risponde e quindi a generare la crisi di cui ci occupiamo. L’impegno della Fondazione in questo ultimo quinquennio è stato quello di stimolare il dibattito per affrontare a livello planetario il tema della crisi della città e del diritto alla città, coinvolgendo le Nazioni Unite, chiamate a dare risposta alla crisi della città. L’obiettivo è quello di costruire e diffondere la condivisione mondiale sul tema, prioritario del XXI, e quindi di definire e inoltrare all’Onu una proposta condivisa per una “Risoluzione” sul diritto alla città per tutti, nel più ampio quadro dei diritti umani, così come l’Onu ha fatto e con notevoli risultati su altre questioni prioritarie e planetarie come, ad esempio, la pena di morte.
L’obiettivo della Fondazione è stato quello di stimolare il confronto sul tema con quanti, provenendo da realtà diverse e dai vari Continenti, hanno a cuore il destino della città, per rafforzare la convinzione, a livello planetario, sulla utilità e sulla urgenza della iniziativa. La Fondazione ha quindi offerto il prodotto di anni di ricerca avviando una serie di eventi che coinvolgono Paesi e Istituzioni sovranazionali in un progetto comune sulla città interetnica, per la convivenza e il civile sviluppo dei popoli. Il percorso di questo ultimo quinquennio, è stato quindi scandito dagli Eventi sottoelencati:
– Primo Evento: New York, sede centrale delle Nazioni Unite, 28 settembre 2009. Sulla scorta della proposta-progetto elaborata dalla Fondazione Della Rocca, la rappresentanza italiana permanente all’Onu ha predisposto un evento in chiusura della Assemblea Generale, sul tema della crisi della città, oggi periferia del mondo, domani interetnica cablata. È stata una occasione di approfondimento sulle ragioni e i rimedi possibili per la cura dei mali della città, le cui conclusioni porteranno ad una auspicabile Risoluzione Onu. Durante tale evento, è stato proiettato il video “C’erano le città”, la prima poesia sulla città interetnica di Giuseppe Limone. – Secondo Evento: Rio de Janeiro, nell’ambito del Terzo Forum di Alliance of Civilizations, Maggio 2010. La Fondazione Aldo Della Rocca ha partecipato a questo evento valorizzando la dimensione urbana come contesto strategico per la promozione di efficaci e innovative politiche di integrazione e di dialogo interculturale. La proposta progettuale ha sortito la condivisione unanime delle istituzioni presenti, nonché l’invito al nostro Ministero degli Esteri per promuovere un terzo evento in Italia con una “Conferenza Mondiale” garantita dalla partecipazione dei Paesi afferenti all’Onu e delle Istituzioni Internazionali che si occupano dei problemi della città. Alla Fondazione sono state affidate la responsabilità del contributo italiano alla “Conferenza Mondiale”, con il coinvolgimento della comunità scientifica. – Terzo evento: Napoli, presso l’Istituto Italiano per gli studi filosofici, 10 e 11 dicembre 2010. Per garantire il risultato del lavoro da presentare durante la Conferenza Mondiale, si è organizzato un seminario di preparazione per sottoporlo ad una verifica prudenziale e per proporre opportuni aggiustamenti. Questo incontro si è reso quindi necessario per mettere insieme i singoli contributi e trasformarli in una intesa generale per il contributo italiano alla Conferenza Mondiale di Roma. – Quarto evento: Roma, Conferenza internazionale sulla Città Interetnica, giugno 2011, che ha visto l’attiva partecipazione del Segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, riscuotendone il plauso e il riconoscimento all’impegno lungo e complesso raggiunto dalla Fondazione. I rappresentanti di alto rango provenienti da organizzazioni regionali, città e paesi esteri, si sono impegnati a proseguire il lavoro pregevole svolto finora da organizzazioni internazionali come OIM , UN Habitat, eminenti esperti e centri di ricerca, come appunto la Fondazione Della Rocca, e fare riferimento alle buone pratiche sviluppate ed alle proposte concrete formulate per indirizzare le sfide che le città interetniche ed interculturali si trovano ad affrontare. – Quinto evento: New York, tavola rotonda “La città interetnica: gestione e politiche per una migliore integrazione dei migranti”, organizzata dalla Rappresentanze permanenti alle Nazioni Unite di Italia e Canada con Alliance of Civilizations e la Organization for Migration, Settembre 2011. La Fondazione ha sottoposto alla discussione una proposta progettuale sul “diritto alla città”, contenuta nel volume nr. 32 “The city crisis” portato in visione all’assamblea, in continuità con le numerose iniziative delle Nazioni Unite per i diritti umani e per il futuro della società urbana. – Sesto evento: Roma, sede della Link Campus University, marzo 2012. la Fondazione ha organizzato questo incontro con la comunità scientifica per organizzare la realizzazione di contributi da inserire in un documento da presentare durante l’evento mondiale “World Urban Forum” organizzato da UN-Habitat a Napoli, dal 3 al 5 settembre 2012 sul “Futuro Urbano”. – Settimo evento: World Urban Forum, 3-5 settembre 2012, Mostra d’Oltremare, Napoli. L’Evento, ha consentito di verificare il risultato del lungo percorso fatto. Sindaci di grandi città, Capi di stato e di governo hanno assicurato la loro presenza, così come è avvenuto nelle edizioni degli anni precedenti in altri paesi del mondo. Questo evento ha costituito una occasione politica e culturale di enorme rilievo per il destino delle nostre città. La Fondazione Della Rocca ha avuto uno spazio sufficiente durante il Forum per offrire il proprio contributo, frutto di anni di studi sullo specifico tema. – Ottavo evento: New York, sede centrale delle Nazioni Unite, 1° ottobre 2012. La Fondazione ha presentato, in maniera formale, la proposta per la “Risoluzione” Onu sul “diritto alla città per tutti”, in chiusura della Assemblea Generale. In particolare, su tale proposta si è richiesta una discussione sui contenuti, in maniera da verificarne la condivisione. – Nono evento: Napoli, sede del Rettorato della Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, 4 aprile 2013. Incontro organizzato per raccogliere suggerimenti per il proseguimento del complesso lavoro che, insieme alla comunità Scientifica afferente, la Fondazione sta portando avanti sul tema della crisi della città. – Decimo evento: Napoli, sede della Seconda Università di Napoli, 23 gennaio 2014. la Fondazione ha organizzato un Convegno Internazionale per fare il punto sull’ultima fase del lavoro svolto e per dare impulso a questa ulteriore fase del lavoro da svolgere per l’ottenimento della “Risoluzione” Onu sul “diritto alla città per tutti”. Durante il Convegno, sono stati presentati degli interrogativi relativi alle cause, ai rimedi necessari e alle iniziative da adottare e che formeranno oggetto del futuro impegno da affrontare per il prossimo triennio. – Undicesimo evento: New York, Evento Onu del 31 ottobre 2014 a chiusura dell’Assemblea Generale , denominato “First World cities day” che ha riunito Organizzazioni internazionali, Istituzioni, Governi, Sindaci e rappresentanti della società civile. La Fondazione ha esposto i contenuti del progetto strategico con il quale si pensa di attuare una iniziativa tesa alla sua realizzazione. Questo percorso è stato ampiamente documentato negli ultimi 9 volumi della Fondazione, di seguito elencati, pubblicati nella propria Collana “Studi Urbanistici”, presentati a New York, a Rio de Janeiro e Roma, quale contributo italiano per la costruzione condivisa dell’ulteriore percorso verso l’ottenimento della “Risoluzione” Onu, e che hanno motivato il Volume 34, ultimo in ordine di pubblicazione, che è di supporto all’attuazione del progetto strategico. – Vol. XXVI – Città di genti e culture: da “Megaride 94” alla città interetnica (Europea). Giannini, Napoli, 2004; – Vol. XXVII – La formazione dei Manager per la città dei diversi. Giannini, Napoli, 2005; – Vol. XXVIII – la formazione dei Manager – Governo delle trasformazioni urbane. Giannini, Napoli, 2006; – Vol XXIX – Genetica e destino di un percorso – Giannini, Napoli, 2008; – Vol. XXX – La città… la crisi, le ragioni, i rimedi. Giannini, Napoli, 2009; – Vol. XXXI – The City. Crisis, causes, remedies. For an United Nation Event. Giannini, Napoli, 2009; – Vol. XXXII – The city crisis. The priority of XXI Century. For a UN World Conference. For a UN Resolution. Giannini, Napoli, 2011; – Vol. XXXIII – Human rights and the city crisis. For the urban future… the UN Resolution. Giannini, Napoli, 2012. – Vol. XXXIV – Un Manifesto Un Concorso. The Right to the City for All. Giannini, Napoli, 2014. Le Collane complete ( “Studi Urbanistici” – “Atti, Convegni e Ricorrenze” – “Ricerca e Documentazione” – “Edizioni Anastatiche”), insieme ad una notevole produzione di VHS e DVD, (il tutto consultabile “on-line” sul sito della Fondazione www.fondazionedellarocca.it) fanno parte della Biblioteca della Fondazione che sarà tra non molto arricchita dalla donazione di un archivio e di una poderosa biblioteca di un membro del CdA. Il sito web della Fondazione offre una panoramica aggiornata delle attività dell’ultimo quinquennio, le iniziative e le pubblicazioni. Il sito web si è affiancato alla attività editoriale portata avanti su supporti tipografici tradizionali, per diffondere su larga scala notizie relative alla storia della Fondazione Della Rocca ed alle attività che ha in corso e proporre temi di riflessione.
Le attività previste per il triennio 2015/2017 sono mirate al tema del multiculturalismo e della multietnia, con l’obiettivo di dare un contributo alla soluzione dei sempre più gravi problemi della città nei suoi variegati aspetti sociali e territoriali. Con il coinvolgimento della comunità scientifica internazionale che si riconosce in questo percorso e che si identifica con il lavoro della Fondazione, si realizzeranno delle iniziative che porteranno ad una proposta progettuale dettagliata sul tema della crisi della città. La Fondazione quindi, in accordo con quanto descritto nella relazione delle attività svolte nell’ultimo quinquennio, si impegna nella continuità del lavoro per il prossimo triennio scaturito dai risultati anzidetti. In particolare è stato pubblicato il volume nr. 34 della Collana “Studi Urbanistici” dal titolo: “Un Manifesto Un Concorso. The Right to the City for All”, quale risposta alla tematica della crisi della città e che sarà soprattutto di supporto al Concorso che la Fondazione ha deciso di bandire, sulla base di un Manifesto che riprende quanto nella storia recente e remota hanno fatto i grandi Manifesti Internazionali quali ad esempio, il Manifesto del Futurismo di Marinetti e la Carta di Atene di Le Corbusier. Questo bando, al quale è legato il progetto strategico, prevede la partecipazione di giovanissimi che provengono da paesi dei vari continenti, tra quali sarà possibile prelevare dei vincitori, portatori di esigenze variegate specifiche dei vari territori del pianeta, che potranno partecipare alla realizzazione del progetto decritto ampiamente nel volume anzidetto. Questa nuova prospettiva desunta dal lavoro fin qui svolto richiede due fasi: la prima è il coinvolgimento della nostra rappresentanza all’Onu che, tramite l’Ambasciatore Sebastiano Cardi, ha organizzato, a chiusura dell’Assemblea Generale dell’Onu, il 31 ottobre 2014, un incontro teso a definire le iniziative per l’ottenimento della Risoluzione delle Nazioni Unite sul tema proposto dalla Fondazione. La seconda fase è quella di trovare un imprenditore culturale dall’esperienza planetaria, una struttura idonea con cui ci si possa impegnare per attuare la proposta progettuale. In particolare, istituire una sezione in Italia, con l’unico, mirato obiettivo di realizzare il progetto con i vincitori del concorso, con il sostegno della comunità scientifica che si riconosce nel percorso della Fondazione, comprendente la istituzione di un Centro Internazionale Permanente di Studi sul tema del Diritto alla Città e sulle Cause della Crisi, nonché sui rimedi e sulle iniziative da attuare. Questo disegno, ampiamente descritto nel Vol. 34 per la cui pubblicazione si è chiesto e ottenuto anche un sostegno da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, renderà l’iniziativa planetaria e, come già descritto nella relazione quinquennale, sarà la prima iniziativa mondiale che l’Italia, attraverso il lavoro continuo e complesso svolto dalla Fondazione, prospetterà in sede delle Nazioni Unite per ottenere il riconoscimento del Diritto alla Città, che costituisce il punto focale dei Diritti Umani.