In questo ventunesimo secolo, gli emigranti hanno bisogno dell’Europa. Ma anche l’Europa ha bisogno degli emigranti. Un’Europa chiusa sarebbe un’Europa più mediocre, più povera, più debole, più vecchia. Un’Europa aperta sarà un’Europa più equa, più ricca, più forte, più giovane, purché sia l’Europa che gestisce bene l’immigrazione.
Kofi Annan
Un’Europa interetnica deve basarsi sulla coesistenza civile e pacifica di genti e di culture, nel rispetto dei valori identitari di ciascuno e delle differenze del culto, della lingua, dello stile di vita, …
Fondazione Aldo Della Rocca
Premessa
La città del XXI Secolo si trova ad affrontare la sfida, complessa ma esaltante, della costruzione di una società europea interetnica, nella quale convivano, integrandosi senza annullarsi, culture diverse.
Le dinamiche migratorie verso il territorio del Vecchio Continente, vissute sovente quale problema da arginare con la chiusura delle frontiere, possono costituire, se opportunamente “governate”, una risorsa ed un’occasione di sviluppo condiviso.
La lettura e l’interpretazione degli impatti prodotti dai flussi migratori di diverse etnie sul complesso quadro delle identità locali, a scala territoriale ed urbana, costituiscono il presupposto per promuovere la città dell’inclusione, della buona governance, della cittadinanza allargata.
La Fondazione Aldo Della Rocca promuove e coordina l’attività di una rete scientifica costituita, allo stato attuale, da esponenti della cultura provenienti da Università italiane, europee e del bacino del Mediterraneo, finalizzata alla ricerca, alla formazione ed alla sperimentazione degli scenari urbanistici, socio-economici e culturali del fenomeno interetnico.
Il percorso è iniziato nel 2001, indicendo il XXIII Concorso internazionale sullo Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo, organizzando, nel 2002 a Roma in Palazzo Baldassini e nel 2003 a Caserta nel Belvedere di San Leucio, convegni-dibattito sulla Città Europea Multietnica; pubblicando, nel 2003, nel 2004, nel 2005 e nel 2006, volumi e DVD rom su “Città di genti e culture – da Megaride ’94 alla città interetnica europea”; promuovendo il primo e il secondo Corso sperimentale di formazione su pianificazione e governo delle trasformazioni nella città interetnica europea (nel 2004 e nel 2005).
L’esperienza formativa è orientata alla costruzione di un figura in grado di fornire un contributo alla interpretazione, alla pianificazione ed alla gestione delle trasformazioni fisiche, socio-economiche, culturali e giuridiche della città e del territorio europeo interetnico. Così come l’attività formativa dei Corsi si avvale dei risultati della ricerca, ambedue consentiranno di pervenire ad una sperimentazione sul campo con una proposta progettuale su cinque città europee, significative delle realtà multietniche.
I due corsi sono tenuti nel 2004 e nel 2005, da docenti di varie provenienze etniche e culturali e da rappresentanti di istituzioni sopranazionali, sono incentrati sul ridisegno della città europea sempre più multirazziale, multiculturale, interetnica e sono rivolti ad allievi, anche essi provenienti da Paesi dell’accoglienza e dell’emigrazione.
L’articolazione è prevista in tre sessioni: una teorico-metodologica, una relativa agli strumenti d’intervento e una sperimentale. Ciascuna sessione è articolata in giornate consecutive di lezioni frontali e seminari-dibattito intervallate da attività individuali assistite da tutors.
I ricercatori che affrontano le problematiche urbane, territoriali ed ambientali (dottorandi, corsisti post dottorato, ricercatori, ecc.), i tecnici della pianificazione urbanistica e territoriale, gli studiosi interessati ad approfondire il tema, i decisori preposti al governo delle trasformazioni, i manager delle imprese impegnate nelle trasformazioni indotte dalle ondate migratorie verso le città europee sono i discenti di un corso sperimentale di formazione interdisciplinare e innovativa.