Cerca
Close this search box.

Volume 26 XXV Concorso 2004. Città di genti e culture. Da “Megaride ’94” alla città interetnica (Europea). Tomo Secondo, a cura di Corrado Beguinot, Giannini, Napoli 2004.

Volume XXVI – XXV Concorso 2004. Città di genti e culture. Da “Megaride ’94” alla città interetnica (Europea). Tomo Secondo, a cura di Corrado Beguinot, Giannini, Napoli 2004.

Secondo le stime più accreditate, entro pochissimi anni, la popolazione del nostro continente sarà costituita, per oltre il 20%, da abitanti di razze, lingue, religioni diverse da quelle europee.
La dimensione di questo fenomeno è tale da imporre l’elaborazione sollecita di programmi locali di integrazione interetnica che evitino l’insorgere di dirompenti attriti sociali determinati dall’emarginazione, dalla ghettizzazione, dal contrasto culturale e predispongano, invece, sia le collettività accoglienti, sia gli immigrati, a forme di convivenza civile nel reciproco riconoscimento e nel rispetto delle differenze.
Non bisogna sottovalutare le pesanti ripercussioni che le problematiche poste da questo stato di cose generano sugli assetti urbanistici e territoriali delle aree di accoglienza ed in particolare nelle aree urbane: principali poli attrattori di immigrazione in quanto prevalenti sedi di opportunità di lavoro.

L’Unione Europea è impegnata a rispondere alla domanda di sintesi equitativa posta da questa variegata comunità che ricerca e rinsalda le proprie comuni radici nelle città storiche che portano i più tangibili segni di quella cultura regionale da salvaguardare nella diversità e che oggi viene interessata da nuove pressioni demografiche esterne.
Ragionare intorno alla città interetnica significa quindi, non solo rivolgersi al popolo degli immigrati ma anche preoccuparsi di recuperare, all’interno dei centri urbani – e non solo – forme di convivenza e comprensione tra diverse forme di utilizzazione del territorio che rispondano ad un imperativo etico da affermare senza esitazioni: quello dello sviluppo sostenibile. I progettisti delle future città europee sono chiamati, quindi, a realizzare un nuovo modello di città interetnica in cui riuscire a combinare il pluralismo culturale e religioso con le variegate istanze che emergono dalle diverse comunità che la popoleranno.

Con la pubblicazione di questo volume la Fondazione Aldo Della Rocca prosegue il cammino di riflessione e di studio per la città interetnica e interculturale del Terzo millennio, intrapreso tre anni orsono. In questi anni la Fondazione ha promosso e sviluppato un intenso programma di incontri, reali e virtuali, sul tema, coinvolgendo personalità della comunità scientifica nazionale e internazionale, di diversa estrazione culturale e disciplinare, provenienti da paesi di esodo e da paesi di accoglienza, che hanno dato vita ad un forum permanente di scambio e confronto.

Sulla base dei contributi e degli approfondimenti sviluppati nel volume XXV dal titolo “Città di genti e culture – da Megaride ’94 alla città interetnica europea” è stato pubblicato questo secondo volume e il secondo DVD sulla “Città di genti e culture” dove viene delineato il prosieguo del cammino della Fondazione relativo alle riflessioni sulla città multietnica e alle proposte per la città interetnica. Si sono volute porre all’attenzione della comunità scientifica internazionale le problematiche urbanistiche determinate dalla trasformazione multietnica delle città europee formando un “movimento d’opinione” in grado d’incidere sui soggetti preposti al governo delle trasformazioni urbane e territoriali per promuovere una riorganizzazione delle città europee in chiave multirazziale, multiculturale e quindi interetnica. Dell’articolato percorso di ricerca che si intende portare avanti, questo volume rappresenta una sorta di tappa propedeutica.

Le ipotesi metodologiche formulate dovranno essere sviluppate e messe a punto attraverso la sperimentazione progettuale da effettuarsi su casi urbani emblematici da individuare nelle città europee. Sarà possibile, in questo modo, mettere a punto delle best practices progettuali per la città interetnica da proporre agli organismi dell’Unione Europea.

In sintonia con la propria tradizione, la Fondazione intende essere parte attiva nel coinvolgimento ampio e qualificato della comunità scientifica, dei tecnici, degli amministratori in questo programma e nella promozione di iniziative di ricerca, alta formazione e sperimentazione sul campo. Il percorso, iniziato nel 2000, giunge nel 2004 all’organizzazione del primo “Corso sperimentale di alta formazione nella pianificazione e governo delle trasformazioni nella città interetnica europea” e nel 2005 al secondo Corso che si avvale dei risultati formativi e di ricerca del precedente. L’esperienza formativa è orientata alla costruzione di una figura professionale, di tipo manageriale, in grado di fornire un contributo specialistico all’interpretazione, pianificazione e gestione delle trasformazioni fisiche, socio-economiche, culturali e giuridiche prodotte dall’incremento dei flussi migratori nelle città europee.

articoli correlati